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Riva Yachts
Il cantiere navale di Riva Yachts.
Il cantiere storico di produzione Riva, situato a Sarnico vicino a Bergamo, è stato fondato nel 1842 sul Lago d'Iseo e rimane al cuore del lascito del marchio. Questo sito è stato dove sono nate le rinomate carene di legno e gli yacht moderni di Riva che variano da 27 a 66 piedi. La struttura, chiamata La Plancia, è stata personalmente progettata da Carlo Riva. Un notevole gioiello architettonico, è visibile da tutta la costa, elencato come un edificio protetto e considerato un sito di patrimonio ambientale.
Il cantiere navale si estende su 36.000 mq, con 17.000 mq di spazio interno, dotato di 10 ormeggi, 2 gru a cavalletto, 4 cabine di verniciatura e un carrello da 50 tonnellate per il trasporto e la movimentazione dello yacht. L'impianto di produzione di La Spezia, fondato nel 2004, svolge un ruolo vitale come polo strategico e industriale per Riva, potenziando la capacità produttiva del marchio. Servendo come centro di eccellenza del gruppo per le operazioni tecniche, logistiche e commerciali nei mari ligure e tirrenico, offre 13.000 mq di strutture interne. Orientato verso l'implementazione di tecnologie di produzione all'avanguardia e la costruzione dei modelli più grandi da 76 a 110 piedi, si distingue come centro primario del gruppo Ferretti per i test, il varo e la consegna dello yacht.
Il cantiere di Ancona, che si estende su quasi 80.000 mq, è tra le più grandi strutture di costruzione navale d'Europa. È sede del team di ingegneria e design dei Superyachts Riva division, che collabora strettamente con il designer Mauro Micheli e Officina Italiana Design. Questo cantiere è responsabile della realizzazione dell'acciaio e alluminio Riva 50m, che ha ricevuto numerosi premi, tra cui il premio "Outstanding Exterior Motor Yacht" al Boat International Design & Innovation Awards 2020.
Storia del marchio Riva Yachts.
Il notevole viaggio Riva è iniziato nel 1842 quando un giovane carpentiere navale di nome Pietro Riva ha ricostruito una flotta da pesca devastata da una tempesta sul Lago d'Iseo. Questo segnò l'inizio dell'eredità Riva e della nascita della sua distintiva competenza. Pietro fondò un cantiere navale a Sarnico, dove introdusse le prime creazioni di Riva, già conosciute per la loro eleganza e personalità uniche.
La reputazione dell'azienda fiorì rapidamente e, sotto la guida del figlio di Pietro, Ernesto, l'attenzione si spostò verso imbarcazioni motorizzate da motori a combustione interna, servendo sia passeggeri che merci. Dopo la Prima Guerra Mondiale, Serafino Riva trasformò l'azienda in un marchio rinomato che avrebbe plasmato la storia dello yachting. La produzione passò dalle imbarcazioni da trasporto ai motoscafi, un mercato in rapida crescita all'epoca. Alla fine degli anni '20 e all'inizio degli anni '30, i battelli da regata di Riva dominarono le competizioni nazionali e internazionali, stabilendo record e ottenendo vittorie.
Gli anni '50 videro l'ascesa di Carlo Riva alla fama, mentre la sua passione e il suo talento elevarono il marchio a un'icona del design e dello stile di vita. In mezzo alla rivoluzione industriale italiana, Carlo, conosciuto come "L'Ingegnere", sfruttò l'enfasi prevalente sulla velocità per creare design dinamici in legno. La sua collaborazione con il designer e architetto Giorgio Barilani iniziò nel 1956, culminando nel lancio dell'iconico Aquarama nel novembre 1962. Questo natante, dotato di due motori Chris-Craft da 185 hp che raggiungevano velocità fino a 40 nodi, divenne un classico istantaneo simboleggiando l'essenza di Riva. Nel 1969, l'azienda si avventurò nelle imbarcazioni in vetroresina, introducendo il cruiser diurno Bahia Mar 20' e il cabin cruiser Sport Fisherman 25' come modelli iniziali. Nei successivi tre decenni, emersero modelli aggiuntivi come lo St. Tropez e il Superamerica. Nonostante il rise delle imbarcazioni in vetroresina, Riva continuò a costruire runabout in legno fino al 1996, quando fu completato l'ultimo Aquarama Special, n. 784.
Scontento con i disordini industriali, Carlo Riva vendette l'azienda alla società statunitense Whittaker nel settembre del 1969. Mantenne la sua posizione di Presidente e Amministratore Delegato fino al luglio del 1971, passando il comando al suo cognato Gino Gervasoni, suo partner dal 1950. L'era della famiglia Riva si concluse nel 1989 quando il gruppo britannico Vickers acquisì l'azienda. Nel 1991, il marchio Riva presentò il 58' Bahamas, progettato da Mauro Micheli.
Yachts Riva nel Gruppo Ferretti.
L'ingresso nel Gruppo Ferretti nel maggio 2000 ha rivitalizzato Riva come simbolo della squisita maestria nautica italiana. Il dipartimento di Ingegneria del gruppo e il designer Mauro Micheli, co-fondatore dell'Officina Italiana Design con Sergio Beretta, hanno giocato ruoli fondamentali in questo revival. Lo stesso anno, Riva ha lanciato l'Aquariva, un'imbarcazione da 33 piedi che incarna il DNA del marchio e che ha aperto la strada a future innovazioni. Nel 2012, il Gruppo Ferretti ha annunciato il gruppo Shandong Heavy Industry (Weichai Group) della Cina come suo maggior azionista, garantendo il successo continuato di Riva con risorse e progetti a lungo termine.
L'istituzione della divisione Riva Superyachts nel 2014 segnò il ritorno del marchio nel settore delle megayacht. Ispirata all'ambizione e all'innovazione di Carlo Riva, questa impresa per creare superyacht in acciaio e alluminio dislocante di Riva si basava sulla sua esplorazione di nuovi orizzonti con i famosi megayacht delle serie Caravelle e Atlantic negli anni '60 e '70. Riva è una vera leggenda della nautica e un simbolo di stile nella navigazione, rispettato anche dagli appassionati di vela più accaniti che solitamente evitano gli yacht a motore. Questa ammirazione è particolarmente evidente per le tradizionali motoscafi in mogano "old Riva", con i più rari diventati oggetti ambiti nelle aste. Mentre Riva mantiene con cura la tradizione e l'eredità, esiste una chiara distinzione tra le barche costruite dall'originale Riva e i moderni modelli prodotti da Ferretti Riva.